PROTOCOLLO ZEUS
Un’iniziativa per difendere le vittime e rieducare gli autori dei reati: questo è il Protocollo Zeus, stipulato nel 2018 dal CIPM (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione) e Polizia di Stato come strumento per il contrasto della violenza di genere e ratificato l’8 aprile 2021 anche in Campania.
Inizialmente focalizzato sulla riabilitazione di stalker e perpetrators, il Protocollo è stato poi esteso per includere anche i cyberbulli.
L’importanza di affrontare il problema della violenza di genere dal punto di vista dei maltrattanti è un fattore cruciale per la prevenzione, poiché offre la possibilità di lavorare sui comportamenti mettendo a disposizione strumenti e percorsi rieducativi atti a comprendere il disvalore sociale e penale delle azioni di violenza.
Si tratta di uno strumento che assume la massima importanza soprattutto in relazione alle condotte violente perpetrate in ambienti digitali, sul web o attraverso i social network. Come sottolineato dal Dott. Paolo Giulini, criminologo clinico e Presidente CIPM, gli autori di cyberbullismo non hanno un feedback immediato e tangibile di ciò che succede alle loro vittime, cosa che induce a minimizzare le conseguenze della loro condotta.
Il Protocollo Zeus, inoltre, attivando l’ammonimento del Questore, costituisce anche per le vittime uno strumento importante poiché, anticipando la denuncia, permette di evitare l’escalation di violenza e ridurre le recidive.
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